COLLABORAZIONE E FORMAZIONE DOCENTI
È possibile favorire l’apprendimento nei bambini riducendone la fatica?
Che ruolo giocano le emozioni a scuola?
Si può pensare una didattica a misura di emozioni?
A queste e molte altre domande risponde la dottoressa Daniela Lucangeli che in uno dei suoi libri dal titolo “Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere”, destinato a insegnanti e genitori, si occupa di capire come aiutare bambini con vulnerabilità del neurosviluppo e dell’apprendimento, ma anche i bambini che non si sentono capiti e mostrano difficoltà nel percorso scolastico.
Partendo da ciò che afferma la Lucangeli ovvero:
“Se un bambino impara con gioia,
la lezione si inciderà nella mente insieme alla gioia.
Nella sua memoria resterà traccia dell’emozione positiva
che gli dirà: – Ti fa bene, continua a cercare! “
L’obiettivo è proporre una didattica che tenga conto di ciò che la psicologia spiega sui processi di apprendimento. Nel libro la Lucangeli affronta cinque temi che parlano del ruolo delle emozioni nell’apprendimento, dell’errore che diventa risorsa, della motivazione che guarda al futuro, di come dare ai nostri bambini la possibilità di stare bene a scuola, per concludere spiegando come aiutarli a districarsi nella foresta dei numeri. La Lucangeli sostiene che l’apprendimento avvenga più efficacemente con il sostegno e l’incoraggiamento dell’insegnante, perché accendendo gli “interruttori emozionali” che generano emozioni piacevoli durante l’apprendimento attraverso l’abbraccio, la carezza il sorriso, la voce e l’allegria dell’insegnante nel bambino si infonde coraggio e fiducia. Mette in risalto il ruolo importantissimo che svolgono gli inseganti:
“Un insegnante è la figura che riesce ad aiutare davvero un bambino soprattutto nell’andare oltre il proprio limite, la figura che lo accompagna a prendere consapevolezza di tutto ciò che vale dentro di lui e di ciò che è possibile tirare fuori; ciò che sostenevano anche i padri della psicologia che questo potenziale l’insegnate lo accompagna facendo al bambino da supporto da potenziale di sviluppo”.
Invita gli insegnanti a ritrovare «la vera essenza della propria professione», perché «insegnanti e genitori devono essere prima di tutto consapevoli della loro funzione di catalizzatori: loro rendono possibili i progressi a cui i bambini tendono.». La Lucangeli parla inoltre di warm cognition, letteralmente «cognizione calda»: le nozioni si fissano nel cervello insieme alle emozioni e quest’ultima, a loro volta, influiscono concretamente sui processi cognitivi, come attenzione, memoria, comprensione. Significa che se un bambino impara con gioia, impara di più e meglio, al contrario, tutto quello che il bimbo impara con paura, ansia, angoscia, genera delle memorie che lo tengono in costante allerta e produce un cortocircuito emozionale tale da inceppare l’apprendimento: lo studente si blocca e non riesce più a imparare.
Secondo la Lucangeli la scuola ha il compito di Valutare per misurare e non per giudicare, è necessario favorire il successo scolastico promuovendo soprattutto la motivazione nel bambino. Il suo lavoro consiste nell’aiutare a far emergere il loro potenziale neuro-psico-comportamentale, che si tratti di contare, di leggere, di scrivere, oppure di guardare un’altra persona negli occhi e di stabilire con lei una connessione di reciprocità e umana comprensione.
Anche Claudio Gerbino psicologo, psicoterapeuta e psicopedagogista, si occupa da anni di problematiche individuali e familiari, con particolare attenzione agli aspetti psicopedagogici nella scuola e in famiglia. È direttore del Centro Interdisciplinare di Psicologia e Scienze dell’Educazione KOINÈ che si occupa delle teorie e dei metodi di intervento in età evolutiva, sia in contesti istituzionali, sia in ambito familiare.
Nel suo libro “L’illusione di essere liberi. Per una pedagogia della responsabilità” Gerbino tratta della psicologia dell’educazione, egli parte da ciò che affermava Freud, ossia che la psicoanalisi e le altre forme di psicoterapia sono una sorta di “post-educazione” per indicare una “educazione che viene dopo” per rimediare i danni compiuti dall’educazione ricevuta prima in famiglia; perciò nel libro egli si sofferma sui vari sistemi educativi, atteggiamenti educativi, interazioni educative, comunicazione e forme verbali nelle relazioni educative, con l’obiettivo, di evitare quei “danni” che in seguito avranno bisogno di intervento psicoterapeutico. L’ autore tratta tutti i processi di crescita dei bambini e degli adolescenti, descrive i modi più adeguati per mettersi in relazione con figli o alunni. Ciascuno di noi ha un’unica esperienza di modello educativo: quello che abbiamo vissuto quando eravamo piccoli con i nostri genitori. È sufficiente osservare i piccoli, le loro reazioni, e poi correggere il proprio operato. Infatti è inutile qualsiasi terapia con i figli se non cambiano il comportamento e l’atteggiamento educativo dei genitori.
Per Gerbino la libertà è solo un’illusione perché l’essere umano deve sempre rispettare dei limiti in qualsiasi ambito e ciò gli impedisce di essere completamente liberi per questo è importante la responsabilità che deve essere insegnata ai bambini
Nel 2018 L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha segnalato un preoccupante aumento dei disturbi depressivi in età evolutiva. Umore instabile e disturbi della condotta hanno forti ripercussioni sui processi di apprendimento a scuola. In questo momento storico è quanto mai necessario che si crei un ponte fra scuola e psicologia. Comprendere cosa fa stare bene o cosa crea disagio a un bambino è il primo passo per sostenerlo nel suo percorso di crescita, di cui la scuola rappresenta una fase fondamentale. Non solo per gli apprendimenti, ma anche per le relazioni coi coetanei, per la socialità e l’acquisizione delle competenze emozionali.
Sostenere l’apprendimento significa quindi sostenere anche il benessere a scuola:
evitando un eccessivo carico cognitivo
promuovendo l’elaborazione creativa delle informazioni più che la loro memorizzazione
facilitando i processi di auto regolazione emotiva nei bambini affinché le emozioni di ansia, paura e stress siano controbilanciate dalla fiducia, il senso di sfida e l’interesse
Tutto questo viene proposto dalla dottoressa Mariangela Piotti che offre formazione agli insegnanti e agli educatori attraverso dei traininig sui metodi educativi e su come comunicare con bambini e adolescenti
Aiuta a sviluppare un buon livello di autonomia e di adeguata autostima a bambini e adolescenti
Ed offre un servizio di consulenza di ascolto e sostegno rivolto agli alunni alle famiglie ma anche agli insegnati che devono affrontare particolari situazioni con alunni con disabilità o altri disagi.
BIBLIOGRAFIA
Gerbino C., (2021), L’illusione di essere liberi,Per una psicologia della responsabilità, Koinè Centro Psicologia
Lucangeli D., (2019), Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere, Erikson.
SITOGRAFIA
https://www.stateofmind.it/2020/05/cinque-lezioni-apprendere/