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Come fronteggiare il MOBBING

Quando si trattfronteggiare il mobbinga di condizioni di disagio a lavoro, è molto importante rivolgersi a centri specializzati e strutturati per accogliere chi ha difficoltà, fare una valutazione e con il preciso scopo di prevenire condizioni di disagio conseguenti alle patologie stress lavoro correlate.

Da un punto di vista legislativo deve rispondere a quanto disposto dal D.lgs 81 del 2008 (legge sulla sicurezza dei luoghi di lavoro). In questi casi la procedura consiste in un primo colloquio psicologico, alla somministrazione di test psicodiagnostici, e ad un secondo colloquio con l’utente.

L’accertamento ha una valenza medico-legale e si conclude con una certificazione che sarà inviata al Medico Competente che la utilizzerà come contributo tecnico al provvedimento sanitario da adottare. Qualora se ne ravvisi la necessità si possono svolgere, conclusa la parte formale dell’attività di accertamento, un breve periodo di counseling finalizzato a comprendere il senso di disagio proposto dal soggetto. L’attività di counseling non assume mai una dimensione psicoterapeutica.

Step imprescindibili per un iter affidabile

  1. Test psicodiagnostici a valenza medico legale
  2. Questionari di accesso;
  3. Colloquio di accoglienza (Test proiettivi di personalità; Test di deterioramento o sviluppo intellettivo)
  4. Colloquio psicologico;
  5. Colloquio psichiatrico;
  6. Visita medico del lavoro o colloquio psicologico conclusivo.

Oltre alla possibilità di effettuare un percorso di valutazione alcuni centri offrono un percorso esperienziale formato da:

  • Gruppi di incontro tra utenti che soffrono di problemi stress lavoro correlati, a carattere psicoterapeutico e di sostegno.
  • Laboratori anti – mobbing, ovvero incontri di tipo seminariale, sempre a carattere psicoterapeutico e di sostegno, in cui attraverso la visione di film si elaborano tematiche e nuove strategie utili al fronteggiamento dei problemi stress lavoro correlati.

Le vittime di mobbing o persone comunque sofferenti per disagio relazionale sul posto di lavoro, narrano l’esperienza di una vasta gamma di emozioni negative che vanno dal senso d’impotenza, al calo dell’autostima, fino ad un forte senso di autodeprecazione, rabbia, mancanza di concentrazione, vuoti di memoria e pensieri intrusivi e disturbanti. Il percorso esperienziale attraverso i gruppi ed i laboratori ha lo scopo di offrire uno spazio per la mediazione emozionale, con l’obiettivo di comprendere le modalità di reazione agli eventi ed alle relazioni.

Rimane fondamentale creare un proprio progetto di cambiamento, possibilmente anche attraverso una terapia individuale, con la prospettiva di innescare un nuovo processo evolutivo. I setting in cui viene reso possibile tutto questo garantiscono un clima di fiducia e condivisione in cui è possibile attuare processi di scambio di conoscenze, di sviluppo di creatività nella risoluzione dei problemi e di recupero delle competenze e capacità.

Lo scopo è quello di creare delle comunità competenti all’interno del territorio che condividano non solo i problemi, ma anche le esperienze della loro risoluzione; per questo scopo si utilizzano proiezioni di film su argomenti attinenti che siano da stimolo per sviluppare nuove modalità creative, nuove visioni e nuovi modi di pensare riguardo le difficoltà lavorative.