I disturbi psicosomatici
Il corpo e la psiche s’influenzano a vicenda grazie alle interconnessioni, che avvengono attraverso un complesso sistema psico –neuro –immuno -endocrino. Quando questo sistema si auto-regola in modo corretto, una volta passato l’evento stressante fisico o psichico che sia, la reazione psicosomatica si esaurisce e tutto ritorna come prima. Quando il meccanismo ‘si inceppa’, invece di una normale reazione allo stress possiamo sviluppare dei disturbi psicosomatici.
La malattia psicosomatica si manifesta a livello fisico ma è provocata, scatenata o aggravata da fattori psichici. Molti disturbi psicosomatici hanno un’origine multifattoriale, ovvero si manifestano soltanto in presenza di più fattori che agiscono insieme.
Un fattore psichico potrebbe, per esempio, scatenare attacchi di panico in presenza di una predisposizione familiare su base biologica oppure, sommandosi all’azione di un fattore infettivo (Helicobacter), causare l’ulcera duodenale. Quando entrano in gioco sia le cause fisiche (genetiche, infettive, traumatiche) che psichiche (stress cronico, ansia, un tipo di personalità più vulnerabile) è arduo stabilire quali siano più importanti nel determinare e mantenere il disturbo. Un approccio terapeutico efficace dovrebbe perciò tenere conto di tutti questi fattori.
Accade spesso purtroppo che l’aspetto psicologico non emerga perché i disturbi si manifestano solo a livello fisico e né il medico, né tanto meno il paziente, sospetta la presenza di altre cause. Il sospetto può nascere quando gli esami clinici continuano ad essere negativi, o quando la terapia farmacologica ben condotta non produce effetti duraturi. A rendere più difficile la diagnosi è anche la perdita, col tempo, del nesso causale con il fattore psichico sottostante… Sarà così anche per (molti) tipi di disturbi: diventerà difficile risalire a quando e perché sono comparsi.
I sintomi saranno sempre più scollegati dalla situazione emozionale e la persona che ne soffre non accetterà facilmente l’ipotesi che a scatenare i suoi problemi fisici sia un remoto “conflitto intrapsichico”, un’esperienza emotiva mal digerita o qualche sentimento profondamente sepolto.” In termini generali, le malattie psicosomatiche sono quelle condizioni patologiche che si possono considerare malattie vere e proprie e che comportano danni a livello organico essendo causate (o aggravate) da fattori emozionali.
I sintomi psicosomatici derivano dal coinvolgimento del sistema nervoso autonomo e sono la risposta “vegetativa” a situazioni diverse di disagio mentale o di stress. I sintomi psicosomatici sono comuni anche in varie forme di depressione e praticamente in tutti i disturbi d’ansia, ma esistono dei disturbi psicosomatici veri e propri che si manifestano in assenza di altri sintomi di natura psicologica, e che quindi rendono più difficile ricondurre il malessere fisico ad un problema psicologico.
Disturbi psicosomatici possono interessare l’apparato gastrointestinale (gastrite, colite ulcerosa, ulcera peptica), l’apparato cardiocircolatorio (tachicardia, aritmie, cardiopatia ischemica, ipertensione arteriosa), l’apparato respiratorio (asma bronchiale), l’apparato urogenitale (dolori mestruali, impotenza, eiaculazione precoce o anorgasmia, enuresi), la cute (la psoriasi, l’acne, la dermatite atopica, il prurito, l’orticaria, la secchezza delle mucose, la sudorazione), il sistema muscolo-scheletrico (cefalea tensiva, crampi muscolari, torcicollo, mialgia e fibromialgia, artrite, dolori rachidei) e l’alimentazione.
Esistono specifiche condizioni cliniche che rientrano nell’ambito delle malattie psicosomatiche e sono:
Esistono poi sindromi cliniche che hanno componenti di tipo psicosomatico, e sono:
1. Disturbi dell’alimentazione che si evidenziano intorno ai due eccessi rappresentati dall’anoressia e dalla bulimia.
2. Disturbi gastroenterici con sensazioni elementari di sicurezza e fiducia da un lato e insoddisfazione e bisogno dall’altro, connessi a loro volta a condizioni di sazietà e fame. Le manifestazioni più palesi sono l’ulcera peptica e la colite ulcerosa.
3. Disturbi cardiocircolatori determinati da stress sociali, inadeguatezza del proprio status rispetto alle proprie aspirazioni, perdita di protezione che esigono continua vigilanza e permanente stato di preparazione a «lotta e fuga», che si manifestano a livello psicosomatico nella cardiopatia ischemica e nell’ipertensione essenziale.
4. Disturbi respiratori determinati da fattori emozionali con fattori predisponenti. La sindrome più significativa è l’asma bronchiale.
5. Disturbi urogenitali che compaiono o in momenti particolarmente importanti della vita riproduttiva come le mestruazioni, la gravidanza, la contraccezione, il parto, l’aborto, o con la cessazione della capacità riproduttiva come la menopausa. Rientra in questo gruppo anche l’enuresi o incapacità di inibire il riflesso urinario.
6. Disturbi locomotori dove il fattore psicologico gioca un importante ruolo eziologico nei dolori lombari, nel reumatismo psicogeno, nelle artriti reumatoidi, nelle cefalee da contrazione muscolare, nel bruxismo e nelle diverse forme in cui è interessata la locomozione.
7. Disturbi dermatologici dove la pelle, accanto alla funzione protettiva, termostatica, tattile, dolorifica, immunitaria ed escretoria, svolge anche la funzione di espressione delle emozioni.
Il paziente psicosomatico presenta un’insufficienza, costituzionale o acquisita, di processi di mentalizzazione, ossia di elaborazione psichica dell’emozione attraverso il pensiero, sia intellettuale e cosciente sia immaginativo e fantastico, e un’accentuazione del pensiero operativo, sempre rigidamente aderente alla realtà concreta e incapace di vita fantastica.
Di qui l’importanza di un lavoro analitico profondo che possa portare alla consapevolezza dell’elaborazione psichica e alla possibilità di inserire elementi nuovi di fantasia e creatività, che coinvolga il corpo e permetta al pensiero di fluire morbidamente verso il movimento, il respiro, la libertà.