Il respiro
“Respirare” rappresenta una tra le funzioni imprescindibili all’esistenza, implicando il tema fondamentale dello “scambio” tra mondo interno ed esterno, a tutti i livelli: cellulare, biochimico, ecologico, psicologico.
In un’ottica psicosomatica, l’aria immessa con il primo respiro è intesa come il “primo latte”, la prima forma di nutrimento che riceviamo dalla vita. A partire dalla nascita, il corpo avvia un ritmo dialettico di scambio, che lascia intravedere le caratteristiche specifiche dello stile di “comunicazione” del soggetto nel suo rapporto col mondo; l’aria che entra ed esce dal sistema respiratorio diventa infatti nell’uomo “la parola”.
Respiro, esisto
Il nostro respiro rivela chi siamo e come viviamo, svelando eventuali resistenze e blocchi emozionali.
Si pensi, ad esempio, alla difficoltà inspiratoria dell’ansioso, affannato dalla vita, appesantito dalle tante cose da fare o il tipico “torace a botte”, (stomaco gonfio) dell’asmatico, collegato ad un’inspirazione cronicamente forzata e ad una “ostruzione” espiratoria come riflesso dell’incapacità ad affrontare sui due livelli, psichico e somatico, la parte abbandonica (espirazione): qualcosa è trattenuto da uno spasmo interno e non vuole essere lasciato andare.
La patologia respiratoria è quindi una patologia della relazione, tanto più significativa quanto più ci si muove da un banale singhiozzo o da una tosse parossistica fin verso malattie che alterano la funzione respiratoria e l’archetipo della funzione stessa.
Fondamentale nei disturbi d’ansia e attacchi di panico, in particolare, avere una grande consapevolezza del respiro e imparare tecniche di respirazione profonda, che calmano e liberano corpo e mente dalla paura e dall’angoscia del disturbo.
L’abreazione indotta dalla liberazione del respiro può portare infatti al riconoscimento di spazi vitali non utilizzati e promuovere il superamento di condizionamenti limitanti, aprendo la strada a più profonde comprensioni e a un rinnovamento del sé.
Una delle tecniche di respiro che facilita l’apertura e lo scambio è il respiro circolare che, adoperato con corretta attitudine, può porre la mente in uno stato di calma e chiarezza, incrementando l’autoascolto, l’intuizione e le potenzialità corporee, emozionali, psichiche ed energetiche dell’individuo.
Inalazione ed esalazione sono collegate, senza pause. Le fasi del respiro sono quindi “connesse” e si fondono in un cerchio, unendo l’esterno con l’interno, respiro fluido, ampio, profondo e continuo che enfatizza l’inspirazione attiva e l’espirazione passiva, seguendo un ritmo naturale e spontaneo, senza forzature meccaniche, a seconda delle necessità di autoregolazione dell’individuo in quel dato momento.
Sviluppare la capacità di rilassarsi attraverso il respiro pone in condizione di stand by fisiologico in cui, da un lato, si facilita il riposo ovvero quella condizione di risparmio metabolico che consente il recupero energetico, dall’altro la prontezza e l’adeguatezza operativa, migliore possibile, da parte del nostro psicosoma.
La respirazione libera è quindi in stretta relazione con la capacità di rilassamento ed è imprescindibile per il ripristino di un equilibrio psicofisico adeguato.
In appendice non posso non citare uno dei miei documentari preferiti, “Le primier cri” del 2006, francese, presente in versione integrale su youtube, tradotto anche in italiano, uno splendido esempio di quanto il nostro primo respiro sia il primo meraviglioso, intenso grido alla vita!