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L’integrazione dei diversamente abili a scuola

integrazione dei diversamente abili a scuola

Il diritto all’istruzione e all’integrazione scolastica e sociale per gli individui in situazione di handicap è oggi, in Italia e nella nostra realtà locale, ancora in fase di realizzazione.

La concreta attuazione di questo diritto, infatti, è stata avviata a partire dalla fine degli anni Sessanta, sia attraverso adeguati interventi di natura didattica, sia sulla base di una illuminata legislazione che è intervenuta a favore dell’inserimento lavorativo.

La scuola infatti con la sua autonomia può essere il luogo nel quale si possono fare passi da gigante nei confronti dell’inserimento degli individui in situazione di handicap o meglio della loro integrazione. Nonostante gli strumenti forniti dalla legge, l’integrazione dei bambini diversamente abili presenta ancora oggi notevoli problemi, sia per l’esistenza nelle scuole e nella società di invalicabili barriere architettoniche, sia perché non sempre le famiglie, gli insegnanti e il personale della scuola hanno raggiunto la maturità emotiva che permette di accettare la persona diversa. Ha a che fare con l’accettazione delle parti più vulnerabili di sé, spesso non riconosciute ed integrate e per questo non predisposte a ciò che ci porta l’altro, la sua vulnerabilità, il suo disagio, inoltre i pregiudizi e le paure ci condizionano.

Ed ancora, spesso gli enti locali, le A.S.L. non forniscono i sussidi e gli strumenti necessari per consentire l’integrazione di tali soggetti. Un elemento che può determinare un miglioramento, evitando l’emarginazione dentro la scuola, è la professionalità dell’insegnante di sostegno, di tutto il corpo docente e l’istituzione scolastica.

È un lavoro che non può essere improvvisato ed affidato al caso, altrimenti potrebbe rivelarsi talmente frustrante per l’insegnante e per l’allievo da vederli soccombere, schiacciati dagli insuccessi accumulati giorno dopo giorno. L’insegnante specializzato, spende ogni giorno le proprie competenze sfruttando abilmente ogni possibile situazione per consentire al bambino di poter crescere, stimolato dalla presenza dei coetanei e dalla loro amicizia, dagli interventi ad hoc messi a punto ogni giorno per lui, con professionalità, preparazione scientifica, ma soprattutto creatività e amore.

È importante che gli alunni in situazione di handicap non siano più istituzionalizzati, che l’esperienza scolastica vissuta da questi bambini sia positiva e integrante, che permetta di raggiungere una buona istruzione, una buona maturazione e soprattutto una sufficiente sicurezza in sé stesso, nelle sue specifiche potenzialità residue e nella sua unicità.